| TESTO: Getta le tue reti buona pesca ci sarà e canta le tue canzoni che burrasca calmerà pensa pensa al tuo bambino al saluto che ti mandò e tua moglie sveglia di buon mattino con Dio di te parlò con Dio di te parlò Dimmi dimmi mio Signore dimmi che tornerà l'uomo mio difendi dal mare dai pericoli che troverà troppo giovane son io ed il nero è un triste colore la mia pelle bianca e profumata ha bisogno di carezze ancora ha bisogno di carezze ora Pesca forza tira pescatore pesca e non ti fermare poco pesce nella rete lunghi giorni in mezzo al mare mare che non ti ha mai dato tanto mare che fa bestemmiare quando la sua furia diventa grande e la sua onda è un gigante la sua onda è un gigante Dimmi dimmi mio Signore dimmi se tornerà quell'uomo che sento meno mio ed un altro mi sorride già scaccialo dalla mia mente non indurmi nel peccato un brivido sento quando mi guarda e una rosa egli mi ha dato una rosa lui mi ha dato Rosa rossa pegno di amore rosa rossa malaspina nel silenzio della notte ora la mia bocca gli è vicina no per Dio non farlo tornare dillo tu al mare è troppo forte questa catena io non la voglio spezzare io non la voglio spezzare Pesca forza tira pescatore pesca non ti fermare anche quando l'onda ti solleva forte e ti toglie dal tuo pensare e ti spazza via come foglia al vento che vien voglia di lasciarsi andare più leggero nel suo abbraccio forte ma è così cattiva poi la morte è così cattiva poi la morte Dimmi dimmi mio Signore dimmi che tornerà quell'uomo che sento l'uomo mio quell'uomo che non saprà che non saprà di me, di lui e delle sue promesse vane di una rosa rossa qui tra le mie dita di una storia nata già finita di una storia nata già finita Pesca forza tira pescatore pesca non ti fermare poco pesce nella rete lunghi giorni in mezzo al mare mare che non ti ha mai dato tanto mare che fa bestemmiare e si placa e tace senza resa e ti aspetta per ricominciare e ti aspetta per ricominciare
STORIA, INTERPRETAZIONE & SIGNIFICATO: Un uomo lotta con il mare, mentre a casa, la sua donna lotta con i propri sentimenti: un duetto del 1980 per il quale Pierangelo Bertoli non aveva inizialmente pensato a Fiorella Mannoia. E a dirla tutta, non aveva nemmeno pensato a un duetto. "Feci sentire il nastro - un 'provinaccio', come li si chiama di solito - al direttore artistico della casa discografica, e questi disse: '…Ma sembrano due froci! Qui ci vuole una donna'. Allora tirò fuori una cassetta e mi fece sentire un pezzo - una canzone bruttissima cantata da una voce bellissima".
Era la voce dell'interprete romana, che qualche settimana dopo incise la sua parte di testo senza aver mai incontrato il cantautore di Sassuolo. "In effetti, non si può parlare di una vera e propria collaborazione", ha ammesso Bertoli: "Io e Fiorella ci siamo incontrati per la prima volta solo tre mesi dopo, in un corridoio, negli uffici della nostra etichetta". Peraltro, la Mannoia rischiò di non cantare una frase, considerata troppo "forte" per una donna (conteneva l'esclamazione 'Perdio', pronunciata, per di più, da un'adultera…), ma alla fine si decise di correre il "rischio" e di non modificare il testo di Marco Negri, uno dei tanti giovani autori lanciati da Bertoli (Luca Bonaffini, Luciano Ligabue, Claudio Sanfilippo). Negri, che con Bertoli avrebbe scritto anche 'Italia d'oro' (quarta al Festival di Sanremo del 1992) fu segnalato all'artista emiliano da un amico, un promoter della zona tra Ferrara e Rovigo. "La canzone mi piacque subito: feci qualche modifica, ma decisi di non aggiungere la mia firma al brano per incoraggiare Negri a scrivere cose altrettanto belle", ha dichiarato Bertoli a Domenico Mangiardi, autore del libro "Bertoli" (Bastogi Editore).
Il brano si comportò molto bene in classifica e fece conoscere il cantautore e il suo quarto album 'Certi momenti' al grande pubblico, che non aveva avuto occasione di sentire la produzione precedente - raramente diffusa dalle radio private. Anche per la Mannoia, che da anni era alla ricerca di un primo successo che mettesse in rilievo la sua voce, fu un brano importante: all'epoca i duetti non erano particolarmente di moda, ma il contrasto tra due voci assolutamente particolari come quelle dei due interpreti di 'Pescatore' rimase impresso a molti. A margine, una curiosità: vent'anni dopo aver cantato questa canzone, Fiorella Mannoia ha inciso un'altra famosa canzone intitolata 'Il pescatore' - quella scritta da Fabrizio De Andrè nel 1970. "Ma è stato assolutamente un caso", ha assicurato la cantante.
Fonte: galleriadellacanzone.it
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