Luigi Tenco, Morto a soli 29 anni

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Pavi92
view post Posted on 22/7/2008, 16:16




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Luigi Tenco nasce a Cassine il 21 marzo 1938 e muore a Sanremo il 27 gennaio 1967. E' stato un cantautore italiano o, come lui stesso amava definirsi, compositore. La sua morte, attribuita generalmente a suicidio mentre si trovava a Sanremo per partecipare al Festival della canzone italiana, è stata a lungo avvolta da un velo di mistero. È sepolto nel cimitero di Ricaldone.

Gli inizi
Non conobbe mai il padre, Giuseppe, che morì in circostanze mai del tutto chiarite prima che lui nascesse. Alcune voci[1] affermano che Giuseppe non fosse comunque suo padre, ma che Luigi fosse invece il frutto di una relazione extraconiugale della madre, Teresa.

Trascorse la prima infanzia tra Cassine e Ricaldone (paese originario della madre) fino a che, nel 1948, la famiglia si trasferì in Liguria, dapprima a Nervi e poi a Genova, dove la madre aprì un negozio di vini. Frequentò, con discreto profitto, dapprima il liceo classico per poi trasferirsi al liceo scientifico.

Durante quegli anni fondò un gruppo musicale, la Jerry Roll Boys Jazz band (composta da Danilo Dègipo alla batteria, Bruno Lauzi al banjo, Alfred Gerard alla chitarra ed egli stesso al clarinetto). Seguì la costituzione del gruppo i Diavoli del Rock con Roy Grassi e Gino Paoli.

Iscrittosi alla facoltà di Ingegneria, passò poi a quella di Scienze Politiche. In questo periodo entrò a far parte del Modern Jazz Group di Mario De Sanctis. Con Marcello Minerbi e Luigi Coppola fondò un trio, definito scherzosamente Trio Garibaldi, che durò solo una ventina di giorni.

Il suo esordio discografico col gruppo I Cavalieri risale al 1959. Il gruppo - del quale facevano parte Gianfranco Reverberi, Paolo Tomelleri, Enzo Jannacci e Nando De Luca - incise il 45 giri Mai, seguito da un altro singolo, Mi chiedi solo amore. Fu in questo periodo che Tenco adottò lo pseudonimo di Gigi Mai.

Cronologia degli eventi
Nel 1961 uscì il suo primo 45 giri inciso come solista e con il suo vero nome, intitolato I miei giorni perduti. Nel 1962, cominciò una breve esperienza cinematografica, con il film La cuccagna di Luciano Salce, pellicola nella quale cantò il brano "La ballata dell'eroe", composta dall'amico Fabrizio De André.

Sempre negli anni sessanta strinse un'amicizia importante con il poeta anarchico genovese Riccardo Mannerini.

Il primo 33 giri di Tenco uscì proprio quell'anno; conteneva successi quali Mi sono innamorato di te e Angela, ma anche Cara maestra che non fu ammessa all'ascolto dalla Commissione per la censura (per quest'ultimo brano fu allontanato dalle trasmissioni RAI per due anni).

Nel 1963 si ruppe l'amicizia con Gino Paoli, a causa della relazione di questi con la giovane attrice Stefania Sandrelli, che Tenco non approvava.

Nel settembre dello stesso anno le sue canzoni Io sì e Una brava ragazza furono nuovamente bloccate dalla censura. Poco prima aveva abbandonato la casa discografica Dischi Ricordi per la Jolly.

Nel 1965, dopo vari rinvii che aveva ottenuto, partì per il servizio militare, che completò tuttavia in gran parte con ricoveri ospedalieri.

L'anno successivo stipula un contratto con la RCA Italiana ed incide Un giorno dopo l'altro, che diventa sigla dello sceneggiato televisivo Il commissario Maigret. Altri successi dell'epoca sono: Lontano lontano, Uno di questi giorni ti sposerò, E se ci diranno, Ognuno è libero.

A Roma, conobbe la cantante italo-francese Dalida, con la quale ebbe, sicuramente, una storia d'amore.

Luigi Tenco sul palco di Sanremo durante l'esecuzione di Ciao amore ciaoE sempre in questo periodo collabora con il gruppo beat The Primitives, guidato da Mal, per i quali scrive, in collaborazione con Sergio Bardotti, il testo italiano di due canzoni: "I ain't gonna eat my heart anymore", che diventa il grande successo "Yeeeeeeh!", e "Thunder'n lightnin", tradotta in "Johnny no!" e contenuta nell'album del gruppo Blow Up.

Nel 1967 si presentò (qualcuno sostenne a suo malincuore) al Festival di Sanremo con la canzone Ciao amore ciao, cantata, come si usava a quel tempo, da due artisti separatamente (in questo caso si trattava dello stesso Tenco e di Dalida).

Secondo alcune testimonianze pare che inizialmente Tenco non apprezzasse Ciao amore ciao, ma Dalida riuscì a convincere il cantautore a portare quella canzone al Festival.

Questo particolare lascia un velo di ironia della sorte tra il cinico e il macabro per tutto quanto avvenne dopo. Il brano di Tenco non venne apprezzato dal pubblico e non fu ammesso alla serata finale del Festival, classificandosi al dodicesimo posto nel voto popolare. Fallito anche il ripescaggio, dove fu favorita la canzone La rivoluzione di Gianni Pettenati, pare che Tenco fu preso dallo sconforto.

La tragica morte
Rinchiusosi nella sua camera in una dependance dell' Hotel Savoy, venne successivamente trovato morto proprio dalla stessa Dalida. Il corpo riportava un foro di proiettile alla testa. Venne trovato un biglietto vergato a mano - che più perizie calligrafiche hanno poi consentito di attribuire allo stesso Tenco - contenente il seguente testo:

« Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda "Io tu e le rose" in finale e ad una commissione che seleziona "La rivoluzione". Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi. »


Questo ovviamente, sul momento, fece pensare al suicidio come unica spiegazione di quell'assurda morte. Tanto più che Tenco aveva acquistato una pistola l'anno precedente per difesa personale. Tuttavia, per molti decenni, sono sussistiti molti dubbi sulle cause reali della sua morte: ad esempio, il corpo fu ritrovato con una ferita da arma da fuoco alla tempia sinistra: particolare, questo, molto strano perché Tenco non era affatto mancino. Inoltre non fu mai ritrovato il proiettile che ne causò la morte.

Per questo e per altri motivi, dopo anni di pressioni esercitate da una parte della stampa, il 12 dicembre 2005, dopo ben trentotto anni, la procura generale di Sanremo ha disposto la riesumazione della salma per tentare di stabilire la verità una volta per tutte, e cioè se Tenco si era realmente suicidato o, come molti hanno ritenuto per anni, era stato assassinato per motivi da approfondire ulteriormente.

Il 15 febbraio 2006 il Caso Tenco è stato, in via ufficiale, definitivamente chiuso. Una nuova analisi sulla salma di Tenco, infatti, ha suffragato la tesi che il cantante è morto per suicidio, non potendo formulare alcuna altra ipotesi anche perché, contrariamente alle aspettative, non è stato ritrovato il proiettile nel cranio. Nonostante ciò, ancora molti sostengono tesi alternative al suicidio.

Fonte: wikipedia.org
 
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topolina x sempre
view post Posted on 22/7/2008, 18:27




un peccato sul serio
 
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Pavi92
view post Posted on 22/7/2008, 18:30




Già... Hanno intitolato addirittura titolato il "Premio Luigi Tenco" per premiare la carriera di un'artista...
 
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topolina x sempre
view post Posted on 22/7/2008, 18:38




se lo merita sul serio
 
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~» Maddy94 •
view post Posted on 10/11/2008, 16:39




C'è stata troppa distrazione quel 26 gennaio del 67...le indagini non si sono svolte come andava fatto, addirittura non sono state prese neanche le impronte dalla pistola. Io so che Tenco è morto, ma mi diffido dal prlare di suicidio...perchè ho i miei seri dubbi.
 
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4 replies since 22/7/2008, 16:16   112 views
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