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| Fabrizio Cristiano De André nasce a Pegli, un quartiere di Genova, il 18 febbraio 1940. Il suo amico di infanzia, Paolo Villaggio(attore, scrittore e regista), lo chiama Faber, soprannome ormai molto noto. Dopo aver preso il diploma al liceo classico, frequentò l’Università di Genova nella facoltà di lettere e di medicina, per poi passare poco tempo dopo alla facoltà di Giurisprudenza(anche il padre e il fratello Mauro erano avvocati). Mancava poco alla laurea, quando Fabrizio De André si dedica alla sua passione più grande e che l’ha reso celebre in tutto il mondo: la musica. Iniziò collaborando con alcuni suoi amici, come Luigi Tenco, Umberto Bindi e Gino Paoli. Si sposò con Enrica Rignon(di famiglia borghese), con cui ebbe il figlio Cristiano. In cerca di soldi per mantenere la famiglia, ebbe un inaspettato successo la sua canzone, “Canzone di Marinella”, interpretata da Mina. Il suo primo album è risalente al 1966, intitolato “Tutto Fabrizio De André”; poi “Volume I” del 1967, “Tutti morimmo a stento” e “Volume III” del 1968, poi “Nuvole barocche” del ’69. Nel 1972 viene iscritto da “Produttori Associati” all’edizione di Festivalbar con la canzone “Un chimico”. Fabrizio non riesce e non vuole esibirsi in pubblico; ha un problema all’occhio destro, che è più piccolo del sinistro e inoltre in seguito ad una esperienza televisiva dove si era dimenticato le parole e fu costretto a cantare in play-back(in seguito supererà questo problema). Nel 1989 si sposa con Dori Ghezzi, con cui prima del matrimonio ebbe anche la figlia Luisa Vittoria. Assieme a Dori Ghezzi, fu addirittura rapito dall’anonima sequestri sarda e furono liberati circa 3 mesi dopo, in seguito al riscatto del padre di Fabrizio. Nel 1990 incide con la collaborazione di Ivano Fossati “Le nuvole”, titolo che allude ai borghesi e ai potenti che oscurano il sole e i poveri. Nel 1996 De André pubblica l’ultimo album della sua vita, “Anime salve”, incentrato sul tema della solitudine, ancora con la collaborazione di Ivano Fossati. Nell’estate 1998 gli fu trovato un tumore ai polmoni, che lo costrinse a interrompere i concerti e che, la notte dell’11 gennaio 1999, gli fece perdere la vita. Sono però ancora molte le persone che si ricordano di lui, che si occupano a tenere viva la memoria, come Dori Ghezzi, sua moglie, e le “Tribute band”, sparse in tutta Italia con l’obiettivo di non far dimenticare alle persone il grande Fabrizio De André, che ha saputo parlare nelle sue opere di tantissimi argomenti: dagli emigranti, alle prostitute, alla sua fede cristiana. Fonte: Pavi92 http://spettacoloemusica.forumfree.net/
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